25 Intorno all’albero della libertà
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Negli ultimi decenni del XVIII secolo, la Repubblica fu teatro di disordini politici a seguito di movimenti democratici emergenti e della crescente opposizione contro Guglielmo V. Anche se il XVIII secolo per Nimega fu un periodo relativamente tranquillo, l’arrivo (1794) di rivoluzionari – sostenuti dai francesi – fu festeggiato da molti. Il 30 novembre i cittadini danzarono intorno all’albero della libertà sul Grote Markt. Ma la loro gioia fu breve, perché il periodo batavo-francese fu in tutta Olanda un periodo estremamente turbolento e confuso. Nuovi governi e nuove costituzioni – spesso su imposizione francese – si susseguirono ad un ritmo incalzante. Nimega perse i privilegi goduti fino a quel momento: la città fu privata della presidenza sia del Dipartimento di Nimega sia della Dieta della Gheldria (l’assemblea dei quattro Dipartimenti); dal 1798 al 1801 entrò a far parte del Dipartimento Dommel, che faceva capo alla città di Den Bosch e infine nel 1801 entrò a far parte dell’impero francese (fino al 1814) come del resto tutta la parte dell'Olanda a sud dei grandi fiumi. Nimega risentì molto dell’occupazione militare francese e dello stazionamento di un reggimento (seimila soldati su dodicimila abitanti) che richiedeva di soddisfare a bisogni quali cibo, vestiario e materiali. Anche l’introduzione del servizio di leva obbligatorio rese impopolare il governo francese. Il commercio e l’industria entrarono in crisi e per le finanze pubbliche si aprì un periodo drammatico. Naturalmente il periodo batavo-francese non fu soltanto negativo. Un divieto francese di commerciare con l’Inghilterra fece nascere temporaneamente un fiorente traffico di contrabbando sul fiume Waal. Inoltre in tutto il Paese furono introdotte numerose leggi in vari campi come in quello tributario, sanitario, delle infrastrutture, dell’istruzione, delle opere pubbliche e della giustizia. La proclamazione di alcuni principi e diritti fondamentali – come l’unità dello stato, l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, la separazione tra stato e chiesa e tra potere esecutivo e giudiziario – influenzò positivamente il successivo sviluppo della città.
Tutto sommato, però, Nimega non rimpianse la rapida e silenziosa partenza delle truppe francesi all’alba del 5 gennaio 1814. L’euforia dei giorni passati e della danza attorno all’albero della libertà era ormai svanita da tempo e l’albero stesso era stato già abbattuto da ignoti nel settembre 1799.1794-1814